Quello che segue è una spiegazione degli obblighi di servizio nell’Ordine per il bene dei militari ed ex-militari, che si impegnano alla fedeltà e a un potere sovrano, domandandosi se possono servire con noi e come i loro obblighi precedenti possano o no entrare in conflitto.
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Secondo la Regola del nostro Ordine, gli uomini che hanno competenze militari si impegnano con l’Ordine per un servizio di un certo numero di anni. L’impegno, essendo religioso, riguarda l’ordine sovrannaturale ed è subordinato con il voto di Battesimo che i Cattolici intraprendono sia personalmente, quando convertiti, o attraverso la mediazione dei suoi genitori che lo presentano alla fonte battesimale, e ratificato come un adulto, quando rinnovano il suo voto di Battesimo e ricevono la Conferma Sacramentale (Cresima).
Il giuramento della Regola letta così:
“Per l’amore di Nostro Signore e Re Gesù Cristo, Io prometto il servizio di X numero di anni, come un ______ (grado del servizio), in difesa dei miei fratelli Cristiani e per la liberazione delle loro persone, proprietà e terre, anche al rischio della vita e dell’integrità; a questo scopo Io prometto obbedienza al Maestro di questo Ordine e l’impegno a portare la Croce!”
La Natura del giuramento
La natura di questo impegno ha 4 cause: ciò che è impegnato a fare, quello che si impegna, il motivo e lo scopo dell’impegno. Ciò di cui si impegna è il servizio nell’Ordine. Il motivo è l’amore per Gesù Cristo. Lo scopo è 1) vincolare l’impegno di obbedienza al Maestro dell’Ordine, 2) assicurare l’adempimento di ciò che è impegnato e ciò impegnato a essere fatto, 3) proteggere l’impegno da altre motivazioni, 4) testimoniare pubblicamente e professare carità che è il motivo e la causa.
Come questo Impegno differisce da un Giuramento Militare
L’impegno del nostro Santo Ordine differisce da un giuramento Militare in tre modi: 1) nel modo di giurare, 2) nella natura dell’atto promesso e 3) nella dignità del superiore a cui la promessa è fatta.
Per prima cosa, un Giuramento Militare contiene due parti, 1) la promessa e 2) una testimonianza giurata; il giuramento aggiunto all’impegno del servizio militare come una solenne testimonianza alla veridicità di una promessa. Dal momento che è un precetto divino del Decalogo che “Uno non dovrebbe nominare il Nome di Dio, il tuo Dio, invano”, un impegno sigillato con un giuramento lega un uomo a un serio obbligo religioso sotto precise circostanze, indipendentemente dal fatto che ciò che è promesso è un naturale o sovrannaturale lavoro o un atto di virtù.
Un esplicito giuramento contiene le parole “Io Giuro” o la solenne dichiarazione, come ad esempio “Amen, Amen”. Un implicito giuramento contiene un vero e proprio rituale personalizzato a un giuramento, come ad esempio posando una mano sulla Bibbia o sulla bandiera nazionale. Molti Giuramenti Militari sono espliciti per le loro parole e il nostro Impegno è un implicito giuramento perché è fatto con la mano destra sul Vangelo.
Così, il giuramento che invoca il Nome dell’Unico Vero Dio, sia genericamente (Dio) o nello specifico senso Cristiano (Gesù Cristo), coinvolge un atto religioso rispettivamente naturale o soprannaturale. La virtù religiosa è una specie di virtù di giustizia, cioè la giustizia che una creatura creata deve al suo creatore. Quando il Giuramento invoca genericamente Dio è un atto di natura religiosa, se il contesto è secolare o indifferente alla fede Cattolica. Quando un Giuramento invoca Dio in modo specifico, Gesù Cristo, o Colui che fa parte della Trinità, singolo o collettivo, è un atto religioso soprannaturale.
Secondo, così come ci sono le promesse degli ordini naturali o soprannaturali, così i giuramenti. E, proprio come gli obblighi verso Dio come Lui ha rivelato Sé stesso sono più importanti e più compiacenti degli obblighi che abbiamo verso Lui come creature, così le promesse e i giuramenti dell’ordine soprannaturale sono superiori a quelli dell’ordine naturale. Ogni Cristiano dal suo voto Battesimale è legato a priori a Dio e al Suo servizio da un atto religioso sovrannaturale che non può non essere fatto e da un obbligo che rimane nel tempo e nell’eternità. Questi sono i più alti voti che la creatura umana può intraprendere e non può mai scappare da essi con un’altra promessa.
Terzo, un Giuramento Militare per un potere sovrano o governante è un atto che riguarda un naturale e corretto superiore (eccetto nel caso del Vaticano o dei Cavalieri di Malta). Il Giuramento o promessa può essere fatto ad un corretto o improprio superiore. Un superiore corretto è colui in virtù di natura, nascita, cittadinanza o dovere. Un superiore improprio è colui che diventa tale in virtù di una decisione di libero arbitrio. Giuramenti che sono equamente giusti, sono principali quando sono fatti da superiori corretti, e superiori quando sono fatti da superiori soprannaturali piuttosto che naturali. I nostri naturali superiori sono i nostri padri, i leaders della nostra nazione, i datori di lavoro. Un superiore incorretto è il leader di un’associazione di libero arbitrio come un club o un ordine religioso. Si deve più dovere a Dio che alla nazione, a un padre che a un leader politico, a un datore di lavoro che al capo di un club. In materia ecclesiastica o in affari che riguardano la libertà della religione Cattolica, tutti i cattolici devono al Papa la più grande obbedienza che al leader di un proprio paese, i padri di famiglie o i suoi datori di lavoro, vescovi o superiori generali del loro Ordine. Il nostro Impegno è fatto al Gran Maestro del nostro Ordine, il quale è attualmente un improprio superiore di una dignità soprannaturale solo a quelli che sono membri dell’Ordine.
Può un Giuramento Militare essere mai in conflitto con i voti del Battesimo?
Conflitti che sorgono sulla Natura della promessa
Per questa ragione, prima di tutto, se un Cristiano promette a Dio ciò che è contrario al Suo volere, come hanno rivelato le Scritture e la Tradizione, il suo dovere ai suoi voti Battesimali, dal momento che richiedono il contrario, rende questa promessa nulla. Se ciò che promette non è contrario, allora ha l’obbligo di mantenerlo sotto la sofferenza del peccato mortale, sotto un severo impegno, che se fallisce in qualcosa di essenziale dal dovere intrapreso, commetterebbe un peccato mortale. Tuttavia, se il Cristiano promette che nella maggior parte delle circostanze non è contrario al Volere di Dio, come rivelato, ma in speciali circostanze potrebbe o potrebbe essere, poi, ancora, in molte circostanze sarebbe obbligato, ma in quelle speciali circostanze non sarebbe obbligato a compiere la sua promessa.
E quindi può risultare che un Giuramento Militare, ovvero un impegno di servizio fatto da un numero di forze armate di uno stato sovrano, potrebbe, in certe circostanze o in ogni momento, non essere vincolante a un Cristiano. Se e quando questo è il caso, su ciò che le situazioni di vincolo e per ciò che propone la sua Nazione o sovranità, è impegnato il servizio che ha intrapreso. Quindi, se una Nazione o sovranità non sta agendo contro il Volere di Dio, un soldato Cristiano realizzerebbe il suo Giuramento Militare. Se una Nazione, attraverso i suoi leaders, ha deciso di domandarglielo, in virtù del suo giuramento (anche se implicito), di fare ciò che è contrario al volere di Dio, non è obbligato. Per questa ragione, è un principio di natura e di legge soprannaturale, così come di legge internazionale, che un soldato non ha mai scuse dal fatto che ha giurato alleanza alla sua Nazione e alle sue leggi, dei crimini che risultano in una guerra ingiusta o che sono contrari alla legge Morale e Naturale o alle leggi internazionali. E dato che le leggi di Dio sono inalterabili, me è giustificato dal suo Giuramento Militare da mantenere i Comandamenti o praticare la fede Cristiana.
Perciò, nessun uomo Cattolico militare, che dal suo giuramento e obbedienza quale è vincolato a mantenere, è scusato dal peccato mortale se obbedisce al superiore che lo comanda di fare ciò che è immorale o contrario alla Fede Cattolica, se a questo riguardo una guerra ingiusta o una violazione delle leggi Divine, Naturali e Morali. Quindi un superiore non può comandare un soldato Cattolico a trasportare, acquistare o distribuire materiale pornografico, a partecipare a servizi di una falsa religione, a uccidere innocenti, o fare qualsiasi cosa che perseguiti i Cattolici in materia delle loro libertà religiose o di esseri umani in materia delle loro libertà individuali e di dignità. Né potrebbe essere comandato a consentire che degli innocenti vengano trucidati quando avrebbero avuto l’opportunità di essere aiutati senza il rischio di non adempiere ad altri più gravi doveri.
Conflitti che sorgono da differenti dignità di coloro a cui le cose sono promesse
Così, se uno ha un dovere verso Dio, il Papa o qualche superiore che gli impedisce di compiere ciò che ha promesso di fare a un superiore subalterno, allora deve omettere di adempiere ciò che è richiesto da un superiore di grado inferiore, ma questo principio è solo operativo se la natura degli obblighi e le loro necessità sono uguali, come vedremo sotto. Perché potrebbe accadere che il Papa ordini a tutti di recitare il Rosario a mezzogiorno di un certo giorno, ma che a un soldato Cattolico è ordinato di entrare in battaglia prima di questo dall’adempimento di un dovere di un superiore subalterno, riguardo una più urgente necessità, di essere esonerato da quel comando del suo più alto superiore, il Papa appunto, a una cosa di più bassa necessità, sebbene di un ordine superiore, ossia l’ordine soprannaturale.
Per queste ragioni, nessun giuramento o promessa esclude un Cattolico dalla Legge Divina, Morale o di Natura né lo obbliga a obbedire un superiore che comanda in modo malvagio o che un bene necessario sia omesso. E per questa ragione, è il solo Cristiano, per quanto riguarda la dignità e la giustificazione conferita su di lui attraverso il Battesimo e preservando la grazia, la preghiera e la sua propria fedeltà, che è veramente l’uomo più libero e onesto sulla terra, anche nel compimento della sua più seria promessa, dal momento che non può in ogni modo essere o non essere capito come una mancanza o una scusa dei suoi obblighi e libertà vinte da Gesù Cristo, il Suo Divino Sovrano e Vero Signore.
Può un Giuramento Militare essere sempre in conflitto con l’Impegno fatto da questo Ordine?
Così, in conclusione possiamo affermare parecchi principi morali che riguardano questa domanda:
- per quelli che assumono l’Impegno per il nostro Ordine, se il Giuramento Militare che hanno preso è ancora in essere, ciò che promette è in armonia con la Legge di Natura o Morale, non sarà mai contrario o contraddittorio all’Impegno fatto in questo Ordine.
- Che quelli che hanno assunto un Giuramento Militare, i cui obblighi sono ancora in essere, sono obbligati a mantenere quel giuramento solo nella misura in cui ciò che è comandato è in armonia con la Legge di Natura, Divina, Morale o Internazionale e, se Cristiani, con i loro voti Battesimali e la Legge di Dio;
- Che quelli che hanno preso un Giuramento Militare, non più in essere, non hanno conflitti morali operativi con l’assunzione di un altro voto o promessa che sia onesta, buona e giusta;
- Che se sorge un conflitto tra chi ha promesso un Impegno o una Regola e gli obblighi di un Giuramento Militare in forza, gli obblighi dei propri voti Battesimali determinano quali devono essere mantenuti, perché in materia di necessità nessuno può essere obbligato da alcun giuramento a fare ciò che è immorale o che comporterebbe il danno altrui; e così, né si può rompere una precedente promessa che è ancora vincolante, né può un Cristiano usare una scusa di un precedente obbligo per mancare fedeltà a Gesù Cristo e alla sua Chiesa, quale devozione per ogni soldato Cristiano è superiore a un impegno dovuto a un potere secolare.
Può l’obbedienza dovuta a qualsiasi uomo, anche al Papa, giustificare le opere di misericordia?
Ci rimane, allora, la domanda “Se l’obbedienza dovuta a ogni creatura , se come creatura in quanto rappresentante di Dio, può mai obbligare un uomo a non intraprendere un’opera di misericordia?
Primo, un lavoro di misericordia non può essere intrapreso se questo significa ottenerlo e privare un altro a quello a cui gli è giustamente dovuto o se una grave necessità richiede che questi siano usati per un altro scopo. Così, se un jihadista sta correndo verso un innocente per tagliargli la gola, uno che potrebbe intervenire non può fermarsi per dare ad un assetato qualcosa da bere, scusando così sé stesso dal salvare un innocente dalla morte. Questo è un principio generale di necessità. Ancora, come i molti militari sapranno, in guerra spesso un individuo non ha il tempo di salvare tutti quanti e che mirando ad aiutare alcuni, gli altri saranno persi. In questo caso non è peccato, né un peccato obbedisce ad un comandante a cui tale decisione gli appartiene dal suo grado e ufficio.
Ma quando non c’è necessità, nessun uomo, neanche il Papa, può ordinare che un uomo non intraprenda un lavoro di misericordia verso i bisognosi, semplicemente perché Gesù Cristo, il Re dei Re lo ha già comandato, che tutti i Cristiani intraprendano le opere di misericordia dicendo “Vi lascio un grande comando, che amiate l’un l’altro come io ho amato voi”.
Al momento, quando un Cristiano viene attaccato, massacrato, privato e abbandonato, chi può dubitare che il militare che non è obbligato da un giuramento o anche il militare legato da un giuramento ma a cui è proibito dal suo superiore, venire in aiuto di un bisognoso o portare l’Impegno o la nostra Regola? Specialmente se tale necessità è così urgente
Determinare se prendere il Giuramento della Nostra Regola
Per queste ragioni, per evitare conflitti, l’Ordine richiede che i nostri volontari per il servizio militare lo manifestino a noi, durante il periodo di richiesta, se sono ancora legati da un Giuramento Militare e in che misura lo sono. E per quelli che lo sono, richiediamo che cerchino prima l’autorizzazione a quei superiori a cui hanno giurato il servizio o che cercano l’assoluzione legittima di – questa è libertà da – o dispensazione da ogni obbligo che è in conflitto con il servizio nel nostro Ordine.
A differenza della promessa fatta dai Crociati di una volta, che l’autorità del Papa dispensava un uomo dall’obbligo di pagare i debiti, per dispensare i suoi voti matrimoniali o prendersi cura della sua famiglia, di servire il suo signore vassallo, o di rimanere nel suo convento, la promessa della nostra Regola, essendo un’associazione di Cattolici, non ha questo effetto. Comunque, se un militare si dimette dalle sue forze armate della sua nazione per servire Cristo nel nostro Ordine, in quanto si dimette ciò che è un obbligo naturale di avere la libertà di intraprendere un servizio soprannaturale e mette da parte una superiore natura per servire Cristo Re, il suo sacrificio ha un doppio merito e una più nobile professione Cattolica di eroica virtù.
Tuttavia, se un individuo non è più vincolato da un giuramento militare, l’impegno del servizio nel nostro Ordine avrebbe la precedenza agli obblighi che ha ai suoi superiori naturali in quanto non sono in conflitto e non sono immischiati in gravi violazioni di tali obblighi da cose oneste. E per questa ragione, tutti quegli uomini che devono avere cura per la propria famiglia non dovrebbero prendere il nostro impegno se per la sua realizzazione falliscono gravemente in quel dovere naturale. Infatti, preferiamo che si prendano cura delle loro mogli e figli in tali casi piuttosto che rischiare di perdere un braccio o un infortunio per fare un lavoro di misericordia che non è strettamente un obbligo per loro prima che prendano il Giuramento del Nostro Ordine. Comunque, se decideranno di servirci e possiamo dimostrare che non ci sono grossi conflitti, accetteremo il loro impegno di servizio.
In Sommario:
l’Impegno della nostra Santa Regola comporta una promessa sigillata con un giuramento*, che è sia un atto di un ordine soprannaturale e un obbligo in virtù del giuramento soprannaturale allegato. Da esso, colui che si impegna prende il Gran Maestro del Nostro Ordine come un suo superiore e colloca se stesso alla disposizione dell’Ordine per i suoi buoni lavori durante i termini del servizio.
Come tale, il soldato Cattolico che serve nell’Ordine, in virtù del Giuramento della Nostra Regola, merita doppiamente le opere buone che fa e l’adempimento della sua promessa nell’agire, e quindi diventa un vero guerriero santo, le cui azioni hanno valore non solo sul piano temporale ma anche su quello soprannaturale. Nel soddisfare tale impegno nella fede e in uno stato di grazia, un soldato espìa un gran numero di peccati e merita un gran numero di grazie, perché tutto quello che fa è santificato dal suo impegno di eroica carità.
L’Ordine, inoltre, non è una società propria ma impropria, dal momento che viene in essere dalla decisione di libero arbitrio dei suoi membri, non per nascita o sangue. È, però, non una società naturale ma soprannaturale, e fino a questo punto è superiore a ogni potere sovrano dell’ordine naturale. L’appartenenza ad essa non giustifica dal dovere naturale di fedeltà alla propria nazione che ogni membro ha, ma con il suo impegno i suoi membri sono liberati dall’errore delle idolatrie nazionalistiche e pongono in un ordine soprannaturale Gesù Cristo, formando in un certo senso una parte vera del Suo regio esercito sulla terra.
Il superiore dell’Ordine, il Gran Maestro, però, è inferiore al Papa o a ogni Vescovo o pastore di anime dal momento che è un superiore inappropriato di dignità soprannaturale, essendo un superiore solo verso i suoi membri. Solo dopo essere riconosciuto e/o eretto dalla Chiesa diventerebbe formalmente una società soprannaturale, e il suo Gran Maestro un superiore
appropriato di dignità soprannaturale verso i suoi membri. Comunque, sul conto dell’onestà e santità della sua forma, fine e scopo, non ha bisogno del permesso di alcun superiore sulla terra per essere costituito o per operare, dal momento che la sua esistenza, forma, natura e scopo sono sanciti entrambi esplicitamente e implicitamente da una rivelazione pubblica e una tradizione ecclesiale,e i suoi membri dal loro Battesimo che hanno un diritto divino di appartenere a esso e servirlo.
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*= L’atto di posare la mano sopra il Vangelo durante il rituale del giuramento, è equivalente a un giuramento soprannaturale; e l’invocazione del nome di Nostro Signore Gesù, fa la faccenda e la forma del giuramento un atto di virtù soprannaturale di religione.
*= solo se l’Ordine guadagnerebbe lo status sovrano, i suoi membri sarebbero liberi della fedeltà ai loro stati sovrani di cittadinanza.
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